shrinkflation

Shrinkflation: la tecnica di
marketing del momento

Shrinkflation e prezzi stellari: com’è cambiata la spesa al supermercato

Negli ultimi anni, i costi della spesa quotidiana sono saliti alle stelle per gli italiani.  In molti avranno notato un aumento generale dei prezzi, ma i più attenti si saranno accorti che tanti prodotti, invece, hanno mantenuto lo stesso prezzo ma con confezioni più piccole.
Si tratta di una tecnica di marketing utilizzata dalle aziende per massimizzare i profitti: la shrinkflation. Il termine è stato coniato fondendo insieme le parole “shrinkage”, ovvero contrazione, e “inflation”, rincaro.

In cosa consiste?

Se il vostro pacco di biscotti preferito da 500 gr lo avete sempre pagato 2,00€, probabilmente oggi lo trovate sullo scaffale allo stesso prezzo, con il packaging goloso e colorato di sempre, ma con 20 gr in meno di bontà! Una variazione minima per i consumatori, ma molto significativa su scala industriale.

Una vicenda recente

In Francia, la catena di supermercati Carrefour ha deciso di informare i consumatori apponendo un’etichetta arancione su tutti i prodotti colpiti da shrinkflation. ”Questo prodotto ha visto diminuire il suo peso e aumentare il prezzo praticato dal nostro fornitore”, si legge sulle etichette che spiccano anche per il colore arancione brillante. E poi in grassetto si specifica anche che l’insegna “si impegna a rinegoziare questo prezzo

Tra i prodotti segnalati ci sono le capsule di caffè Nestlé, le patatine Lay’s e il tè freddo a marchio Lipton (entrambi di PepsiCo) la Viennetta di Unilever: proprio le aziende che non hanno firmato l’accordo per bloccare o ridurre i prezzi, fortemente voluto dal ministro dell’Economia, Bruno Le Maire.

E voi? Vi eravate già accorti di questa tattica facendo la spesa?

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